XXI Legislatura – Tornata del 1 marzo 1904
«Articolo unico. All'esercizio della professionedi avvocato regolato dalle disposizioni della legge 8 giugno 1874, n. 1938, sono ammesse anche le
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Ma è anche vero che il divieto all'esercizio della professione di avvocato fu un fatto che si impose per una mera accidentalità dipendente dalle
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universitario del 1876 all'articolo 8 abilita le donne agli studi di giurisprudenza. Ora come mai si ammettono agli studi che guidano alla professione di avvocato
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È esclusa dalla legge del 1874 sull'esercizio della professione dell'avvocato e di procuratore.
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Si è voluto trovare una ragione giuridica per opporsi all'esercizio dell'avvocatura delle donne, nella qualità di ufficiale pubblico dell'avvocato.
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Che non pensi, per caso, l'onorevole Socci, ch'io proponga siffatto dubbio per timore della concorrenza delle donne, essendo io pure avvocato!
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Il quesito che mi son posto innanzi, per gli effetti che la sua soluzione può avere, ha molta importanza, tenendo conto della funzione dell'avvocato
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«Le donne laureate in giurisprudenza sono ammesse all'esercizio delle professioni di avvocato e di procuratore.»
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Quindi egli estende l'abilitazione delle donne anche alla professione di procuratore, mentre la Commissione la limita a quella di avvocato.
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Il disegno di legge come fu modificato dalla Commissione dice invece «All'esercizio della professione di avvocato regolato dalle disposizioni della
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, perchè la professione di avvocato e quella di procuratore, le quali hanno tanti punti sia di coincidenza che di contatto, si esercitano nell'identico
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laureate di poter esercitare l'ufficio d'avvocato, la conclusione sarebbe-che esse possono, anzi debbono essere ammesse anche alla professione di
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all'esercizio della professione di avvocato. La Commissione però determina: «secondo le disposizioni della legge del 1874» : determinazione, questa, che
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noi diamo il permesso alla donna di fare l'avvocato togliendole il diritto di fare il procuratore, noi facciamo opera poco cavalleresca e poco civile
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sostenersi che la donna, esercitando l'ufficio d'avvocato, non incontri alcuna responsabilità contrattuale, non potrà mai affermarsi che il procuratore
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eserciti la professione d'avvocato, come non si oppone all'esercizio di quella di procuratore, e forse bisogna andare più in là, potrebbe anche
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professione di avvocato, anche a quello della professione di procuratore.
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Difatti se devono ritenersi ammissibili le donne a far l'avvocato perchè questi non è un ufficiale pubblico mentre lo è solo il procuratore; per la
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egli aggiunge la parola procuratore al testo della legge; ossia vuole che la donna sia ammessa all'esercizio delle professioni di avvocato ed anche di
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all'amministrazione della giustizia, perchè nessuno può dire se la sentenza sia prima nella coscienza del giudice o sulle labbra dell'avvocato, la sentenza da cui
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gli avrei detto: voi, che abilitate alla professione di avvocato la donna, voi che ammettete la donna togata, siete disposto a riconoscere in questa
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atta al ministero di avvocato, negarle la attitudine a quello di giudice!
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Egli ammette la donna avvocato; respinge la donna procuratore. Così si appagano un poco gli uni e gli altri. Questo è il vero equilibrio parlamentare!
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, farebbero male, perchè il bene bisogna prenderlo come viene: ma che viceversa coloro i quali alla donna, ammessa alla funzione di avvocato, negassero quella
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udienze dei Tribunali e portarvi la parola dell'attore o del convenuto; nel che, quando anche il procuratore non sia guidato dall'avvocato, potrà
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Calpurnia, avvocato, quando perdeva una causa arrabbiava. Un giorno ne perdette una che le pareva sicura e allora fece un gesto sconcio, rilevò la
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Certo è una necessità questo ministero dell'avvocato, organo obbligato di ogni causa buona o cattiva; ma non è bello. Esso imprime alle anime che non
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libro scritto dall'avvocato Frank, nel quale vi sono le più particolareggiate statistiche. In tutti i paesi ove la donna è stata ammessa alle
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all'alto concetto che abbiamo noi del progressivo incedere dell'Italia sulla via del progresso, di cui la questione della donna-avvocato non è che una
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professionale. Forse che l'ufficio di avvocato non implica responsabilità gravi di varia indole? Esse del resto sono effetto inevitabile di qualunque
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avvocato e procuratore rispetto alla donna, anche in relazione alle disposizioni del Codice civile. Ma sopratutto per l'ufficio di procuratore tale
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procuratori: certo è, secondo il mio avviso, che non lo potranno mai diventare le donne le quali acquistino la qualità di avvocato in forza soltanto
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conseguenza di quella all'ufficio di avvocato, secondo la legge che governa l'esercizio delle due professioni. Questa mia osservazione modesta ho creduto
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Commissione, per escludere che potessero essere procuratori, voile che si dicesse tassativamente «all'esercizio della professione di avvocato» . In verità che
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«Art. 1. All'esercizio della professione di avvocato regolato dalle disposizioni della legge 8 giugno 1874, n. 1938 sono ammesse anche le donne.»
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Accademia della crusca
